
La fagiolata è una tipica ricetta invernale, ideale per trovare sollievo durante le giornate fredde e uggiose. È una pietanza molto sana e nutriente a base di fagioli secchi misti; associata ai cereali rappresenta un piatto unico ricco di proteine ad alto valore biologico.
Ingredienti:
- 400 gr. di fagioli secchi misti
- 2 spicchi d’aglio
- 1 scalogno
- 2 litri di brodo vegetale
- Rosmarino
- 2-3 foglie di salvia
- Alloro
- Sale e pepe q.b.
- Olio e.v.o.
Procedimento:
La sera prima metti i fagioli in una terrina, ricoprili con abbondante acqua fredda e lasciali in ammollo per circa 12 ore in modo da eliminare l’acido fitico e i fitati che ostacolano l’assorbimento dei nutrienti.
Nel frattempo lava con cura il rosmarino, l’alloro e le foglie di salvia; trita finemente le erbe aromatiche e lo scalogno e poni il tutto a rosolare con l’olio extravergine d’oliva in una pentola da minestra abbastanza capiente, preferibilmente di terracotta.
Porta sul fuoco e fai dorare per qualche minuto, dopodiché togli gli spicchi d’aglio e aggiungi i fagioli ben scolati e lasciali insaporire per una decina di minuti a fuoco dolce. Aggiungi il brodo e, quando giungerà a bollore, copri con un coperchio lievemente scostato. Cuoci per un’ora e 30 minuti circa, avendo cura di mescolare di tanto in tanto utilizzando un mestolo di legno.
A fine cottura, regola di sale, impiatta e porta in tavola la fagiolata aggiungendo un filo d’olio crudo e una generosa macinata di pepe nero.
Servi la fagiolata con del pane bruschettato.
Quale vino per la fagiolata
La fagiolata è una preparazione dall’alto contenuto proteico ma, se non utilizzata in combinazione con pasta o carne (come nella nostra ricetta), risulta un piatto dalla media struttura. Per questi motivi è consigliabile abbinare la fagiolata a un vino rosso non troppo tannico, dalla scarsa astringenza e dal medio corpo.
Soprattutto se la parte di brodo caratterizza un piatto poco asciutto, si può optare per una leggera effervescenza, come quella dei rifermentati in bottiglia: parliamo senza dubbio di Lambrusco, o meglio dei Lambruschi. Se invece vogliamo spaziare all’interno dell’ampio panorama dei vini rossi italiani con modesto apporto tannico, possiamo far riferimento a tutti quei vini che, proprio per questo motivo, possono anche essere serviti leggermente più freddi rispetto a un classico vino rosso.
Questi vini, adatti anche all’abbinamento con la fagiolata, sono: il Frappato, la Lacrima di Morro D’Alba, il Dolcetto D’Alba, il Marzemino, il Fortana, il Freisa, il Ciliegiolo, il Negramaro, il Gutturnio, la Schiava e il Rossese. Alcuni di questi sono prodotti anche in versione frizzante, risultando una valida alternativa al sopracitato Lambrusco.