Pasta con radicchio, porro e pancetta

Pasta con radicchio, porro e pancetta

Siete degli amanti dei sapori amari e decisi? Allora questa ricetta a base di radicchio sarà una vera leccornia per voi!

 Il radicchio è un ortaggio che appartiene alla famiglia delle Composite, ha proprietà antiossidanti ed è utile contro psoriasi, diabete di tipo 2, obesità, stitichezza e cattiva digestione.

Per la preparazione della pasta con radicchio, porro e pancetta occorrono:

  • 350 g di pasta
  • 300 g di Radicchio
  • 250 g di Porri
  • 90 g di Pancetta dolce
  • 45 g di Mandorle pelate
  • 40 gr di Parmigiano reggiano (o pecorino, a seconda dei gusti)
  • 1 spicchio di Aglio
  • 170 g di Acqua
  • 70 g di Olio extravergine d’oliva
  • Sale e Pepe nero q.b.

 

Procedimento:

Eliminiamo dal porro la barbetta, la parte verde, e le prime 2-3 foglie. Tagliamo delle fette di pochi millimetri di spessore.

Scottiamo a fuoco abbastanza alto le lamelle così ottenute in una padella con 10 grammi di olio, avendo cura di rimestare continuamente.

Insaporiamo con sale e pepe, e continuiamo la cottura, a fuoco dolce, per 15-20 minuti dopo aver aggiunto dell’acqua.

In un mixer tritiamo il porro cotto, le mandorle, il formaggio grattugiato e 20 grammi di olio.

Scaldiamo uno spicchio d’aglio in 20 grammi d’olio, lo eliminiamo, aggiungiamo la pancetta precedentemente tagliata in listarelle, l’abbrustoliamo girando per evitare che bruci, uniamo il radicchio dopo aver eliminato le foglie più esterne e il gambo, sminuzzato, sciacquato e scolato, e lo facciamo appassire per una decina di minuti circa, rimestando e aggiustando di sale e pepe.

Lessiamo la pasta in acqua bollente.

In un tegame, versiamo la crema di porri precedentemente ottenuta e la diluiamo con 1-2 mestoli d’acqua di cottura della pasta, che andrà scolata al dente e mantecata con la crema, aggiungendo il radicchio saltato con la pancetta.

A fuoco vivo saltiamo il tutto per 1 minuto, impiattiamo e buon appetito!

Come si sarà notato il primo ingrediente è indicato genericamente come “pasta”: il nostro consiglio è di optare per degli spaghetti integrali o, meglio ancora, per dei fusilli bucati.

A voi sceglierli nella versione corta -un formato allegro e dinamico, che con l’avvolgimento a spirale e il foro che ne percorre tutta la lunghezza, si caratterizzano per una particolare consistenza, resa perfetta dalla superficie ruvida tipica della trafilatura al bronzo, ideale con sughi di carne e verdure- oppure nel formato lungo –derivanti dalla tradizione campana, che prevedeva che madre e figlia si tramandassero i segreti della lavorazione, che consisteva nell’attorcigliare uno spaghetto intorno ad un ferro da calza, con un procedimento che ricordava molto il lavoro delle filatrici, e che vengono conditi, sempre secondo la tradizione, col ragù “alla bolognese” o “alla genovese” (ricette napoletane).

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